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L'Oblio - Trilogia della Mistica
Nel raccontare l'opera di Meo Fusciuni per tanto tempo abbiamo parlato di memoria olfattiva e dell'importanza del "ricordare" nel cammino dell'uomo; adesso, arrivati alla fine della Trilogia della Mistica, alla fine di questo viaggio, la poetica di Meo ci spinge a dimenticare tutto, ponendoci questa domanda: "E se il bene dell'uomo fosse dimenticare, anziché ricordare?". Da questa frase parte il viaggio in Cambogia, lungo le rive del Mekong, alla ricerca della dimenticanza che ci rende sereni, almeno per un lasso di tempo. Le atmosfere olfattive in L'Oblio cambiano completamente dai due precedenti lavori, la ricerca della quiete nasce in un labirinto luminoso, dove le note di testa di Elicriso, Incenso e Arancio dolce ci accolgono e ci fanno perdere. L'Elicriso, con il suo fiore giallo e luminoso, è anche chiamati, fin dai tempi antichi, Immortelle, proprio per la sua lunghissima persistenza odorosa, anche dopo esser stato raccolto e conservato come pianta secca. L'inizio di questo lavoro è una carezza, il ritrovare la beatitudine, il cuore del profumo si racconta con le note calde del burro di Iris Italiano e le note verdi di erba Mate, pianta molto popolare nella cultura sud americana, ma che olfattivamente Meo utilizza per raccontare i vegetali sulle rive del Mekong. La speciale lavorazione dell'erba Mate conferisce una nota una nota di fondo fumosa che assomiglia alle note fumose del tabacco, ma che non è presente. Qui ormai siamo nel cuore nell'oblio che ci accompagna fino ad arrivare alla base, le note accoglienti del Sandalo Indiano, le note dell'accordo di Polvere, Muschio e Legni Sacri. E' un viaggio quasisenza fine sul Mekong, ma sempre delicato e rassicurante. Nell'immaginario di Meo, l'oblio racconta una sorta di evoluzione filosofica olfattiva di Luce, un invito al viaggio, un legame sempre più stretto con l'oriente. -
Little Song - Ciclo della Metamorfosi
Little song è il primo capitolo del Ciclo della Metamorfosi. Una metamorfosi che parla del tempo che inesorabile attraversa la nostra vita e la nostra attesa. Un profumo che racconta la solitudine dell'uomo e la sua intima sensazione del tempo che scorre e che muta le cose. L'asse principale su cui si posa questo nuovo profumo è formato dalle note di Tabacco, Caffe e Rosa. La poetica di Little Song ha influenzato tutta la piramide olfattiva, M;eo pensava ai fiori tenuti in mano, alla sigaretta ormai consumata tra le dita e alla tazzina del caffè ormai vuota, l'odore del fondo e dell'animo umano. Partiamo dalla Rosa, un'assoluta di Rosa Turca; "cercavo la profondità, non cercavo note verdi presenti in questa Rosa, ma solo la profondità che alcune rose possono donare, la parte difficile è stata la pesata di quest'essenza, non volevo un profumo alla Rosa, ma ne cercavo quantità sufficiente a raccontare la poesia dei suoi petali. Volevo raccontare in ognuna delle essenze il tempo, avevo paura della troppa vibralità, che doveva appartenere solo alle tre note di testa, Pepe Rosa, Bergamotto e Zenzero, una freschezza che nasconde il lato molto profondo di questo profumo. Per la nota di tabacco ho scelto anche qui un'assoluta di Tabacco bruno, cercavo la spigolosi non la dolcezza, la rotondità sarebbe poi arrivata da altre note, animali di Civet e dal Liatris odoratissima, dal Vetiver Bourbon. Ho lasciato per ultimo la nota di Caffè, la prima nota con cui ho iniziato questo lungo cammino e di cui mi sono subito innamorato, sapevo che la mia storia iniziava da lì, da quella tazzina di caffè, bevuta in ripetizione e lasciata sola sul tavolo del mio studio". L'immagine che sta nel fronte della scatola di Little Song ritrae Meo, qualche anno fa, guardare se stesso nell'attimo di quel presente, oggi rivederla scuote il cuore, come pure ascoltare le parole olfattive di questo lavoro. Le influenza poetiche di questo lavoro vanno da Sisifo di Albert Camus alla Metamorfosi di Kafka, dal Cielo sopra Berlino di Vendere, alle solitudini di Apul Auster, fino alla poesia sonora di Nick Cave, da cui il lavoro ha tratto ispirazione e ne ha assorbito le vibrazione sonore durante tutto il periodo di creazione.Note di Testa: Bergamotto, Zenzero, Pepe Rosa
Note di Cuore: Rosa Turca assoluta, Caffè, Liatris
Note di Fondo: Tabacco assoluta, Vetiver Bourbon, Civet, Salvia assoluta, Muschio, Cisto-Labdanum assoluta
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Luce - Ciclo della Poesia
Luce chiude il Ciclo della Poesia e arriva dopo un periodo di ricerca molto complesso, è il compimento di un cammino, in Notturno la poesia come viaggio interiore e il Luce la visione luminosa come risultato positivo di un percorso. Luce è un profumo nato dal desiderio di quiete, la ricerca di un equilibrio tra la Natura e l'Uomo, tra la Luce e il Silenzio, questo profumo è ispirato agli scritti dell'architetto americano Louis Kahn, arrivato tra le mani di Meo tanti anni prima di iniziare questo lavoro. Le note di testa raccontano una nuova alba, uno stato vegetale di quiete, quello che Meo chiama, "il canto dei vegetali all'alba", foglie di Betulla, foglie di Cedro e un accordo di pelle, che legano in maniera sottile Notturno e Luce. Fin dall'inizio Luce si racconta e si svela come un profumo che esprime serenità ed equilibrio, come se il viaggio di ricerca intrapreso con Notturno abbia trovato la soluzione, il suo scopo, la sua quiete. Il cuore è formato con note olfattive che spesso sono indicate in base: legno di Sandalo, foglie di Tabacco e un Patchouli molto rotondo, lontano dai consueti spigoli olfattivi della maggior parte dei Patchouli che siamo abituati a conoscere e sentire. La quiete trova il suo compimento nelle note di base dolci e delicate di Ambra, Vaniglia e Benzoino. L'indossare Luce fa capire a chi lo porta d'essere pronto, siamo in quiete o la stiamo cercando con forza e volontà, il silenzioso edificio che è in noi è stato edificato con forti radici e consapevole della sua forza si lascia attraversare dalla luce. Un profumo senza nessun tipo di legame con le stagioni; molto importante la nota sul sillabe, che non è mai invasivo, ma di sottile presenza, soprattutto per chi sta vicino a voi. Come in un ciclo continuo, come Yin e lo Yang, Notturno e Luce si inseguono, come nella vita di ognuno di noi, esiste un momento della quiete e della stabilità e un momento della ricerca. -
Kintsugi
Atto II Scena IV - Sii forte. Ripara le cicatrici con l'oro. La primavera è finalmente arrivata. L'aria fresca è finalmente arrivata e risveglia l'umanità dal letargo invernale. Sotto l'albero di magnolia, il vasaio sta riparando il vaso rotto, usando una tecnica antica. Kintsukuroi - riparazione d'oro. Il giardino è tranquillo, gli uccelli che cinguettano non disturbano il lavoro del nobile artigiano: fanno parte della scena. Il maestro non voleva perdere il vecchio vaso. Ha detto che era utile. Rotto, non piegato; ma non inevitabilmente perso. Sulla parete, oltre il cespuglio di rose, un'incisione su un'antica lastra di pietra recita: "Amate la semplicità. Amate il vecchio. Non nascondete le cicatrici, mostratele con orgoglio". Un capolavoro dei tempi passati, quasi dimenticato, è ancora vivo. Un cuore dorato che batte vivacemente.Note di Testa: Bergamotto O.E., Magnolia O.E., Accordo Ambra Sapida
Note di cuore: Accordo Camocio Dorato, Assoluta di Rosa Centifolio di Grasse, Assoluta di Foglie di Violetta
Note di Fondo: Benzoino Siam, Assoluta di Foglie di Lampone, Patchouli Coeur, Assoluta di Vaniglia