Filippo Sorcinelli

Le fragranze di Filippo Sorcinelli sono opere d’arte olfattive che esplorano una vasta gamma di emozioni e sensazioni. Come visionario creativo, Sorcinelli utilizza le sue fragranze come mezzi di espressione per trasmettere concetti unici e ispirare le persone a connettersi con il loro intimo. Le sue creazioni sono caratterizzate da un estroso mix di note che si sviluppano lentamente sulla pelle, regalando esperienze sensoriali uniche. Ogni fragranza è pensata per evocare un’atmosfera e un’emozione specifica, che può essere intensa, delicata, misteriosa o seducente. Attraverso la sua arte, Sorcinelli invita ad immergersi in un mondo di essenze preziose, creando un legame tra il corpo, l’anima e l’ambiente circostante.

È un marchio di stile di vita, il risultato di una contaminazione tra le arti. Nel 2014, in omaggio all’atelier Lavs, è nata la prima fragranza della collezione Unum, come una sorta di sartoria olfattiva, seguita poi da profumi dedicati alle passioni artistiche del loro creatore: arte gotica, musica, fotografia…la nebbia.

Filippo Sorcinelli non è solo sinonimo di fragranze di nicchia; i progetti dell’azienda variano in modo vulcanico in ogni settore: arte, eventi, moda, design, in un concetto dello stile di vita che abbraccia diversi aspetti della contemporaneità attraverso forme e materiali insoliti. un viaggio attraverso la spiritualità e l’armonia, nella costante e audace ricerca della bellezza.

Filippo Sorcinelli è prima di tutto un musicista che trova la sua partitura nel legno, nel metallo, poco importa il supporto, dal momento che trasmette emozioni e regala bellezza. L’organo, la sua grande passione, è la vera colonna sonora della sua vita. “Oggi posso dire che l’organo ha sempre fatto parte di me. è stato un incontro folgorante fin da bambino.il suo suono è quello a cui non posso fare a meno. è un concentrato di ricerca e tutto il mondo sembra ruotare energicamente attorno a quei suoni. è l’unico strumento che riesce ad entrare nel profondo dell’anima umana con una capacità di coinvolgimento emotivo corporale senza pari. l’organo è parte di me anche quando sta in silenzio, ed io mi nutro di lui come fosse il seme di ogni arte e ogni scienza, percependone con facilità il suo mistero e il suo essere sconfinato”